Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Si chiama principio di precauzione: i certificati medici per la riammissione a scuola non sono un optional ed è necessario attenersi alle normative nazionali. La LP 15 novembre 2007, n. 19 detta disposizioni per la semplificazione, nel territorio della provincia autonoma di Trento, delle certificazioni e degli accertamenti sanitari e della normativa applicabile in materia di igiene, di medicina del lavoro e di sanità pubblica. In particolare all'art. 2 (Certificazioni sanitarie) la lettera q) recita che nel territorio provinciale è abolito l'obbligo della presentazione del certificato medico di riammissione a scuola oltre i cinque giorni di assenza per malattia. Il DPCM del 25 febbraio 2020 che dedica un intero articolo, il numero 1, alle misure per fronteggiare l'emergenza coronavirus nelle scuole “Misure urgenti di contenimento del contagio” alla lett. c) recita: “La riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti“. Una norma transitoria e precauzionale fino al 15 marzo, che vale anche per il personale scolastico, necessario ad attestare che chi sia stato malato possa rientrare nella comunità scolastica senza comportare rischi per quest’ultima. L'ordinanza emanata dalla Provincia di Trento il 28 febbraio scorso e che ha dato indicazioni per la ripresa delle attività didattiche nelle scuole provinciali dal 2 marzo 2020 nulla dice in merito a quanto richiesto dal DPCM del 25 febbraio scorso che dispone la presentazione del certificato per assenze superiori ai 5 giorni, anche in deroga alle disposizioni vigenti. Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia per sapere: 1. quale sia la motivazione che sottende alla decisione di non cogliere l'indicazione del DPCM del 25 febbraio scorso che chiede il rilascio del certificato medico per la riammissione nelle scuole provinciali dopo assenze superiori ai 5 giorni sia per gli studenti che per tutto il personale scolastico; 2. se non ritenga che così si disattenda al principio della precauzione che dovrebbe, soprattutto quando vi sono emergenze sanitarie, essere fondamento di ogni decisione, nell'interesse dei bambini, dei ragazzi, delle loro famiglie e degli operatori scolastici.
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LUCIA COPPOLA |
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